Hypericum perforatum L.
Hypericaceae
“Scacciadiavoli” “Erba di San Giovanni”
Erbacea perenne spontanea in campi incolti, prati e strade fino a 1600 m.
Fiorisce tra maggio e agosto, ma raggiunge il culmine a giugno.
Foglie ovate-lanceolate; la piante è ricca di ghiandole.
Fiori: color arancio/giallo raccolti in corimbi apicali.
N.B. Corimbo: infiorescenza larga, a cupola o appiattita, composta da più fiori o capolini che si alternano lungo un asse.
OLIO DI IPERICO (Oleolito): si ottiene mettendo a macerare i fiori in olio di oliva fino a quando diviene rosso: utile per scottature, eritemi solari, ferite, abrasioni, è stato ampiamente utilizzato anche durante le Crociate; utile anche per massaggi antireumatici e antidolorifici.
N.B. Oleolito: olio aromatizzato e filtrato preparato per scopi medicamentosi.
Il decotto dei fiori è utilizzato per colorare liquori domestici.
Contiene una sostanza chiamata “ipericina” che combatte la depressione; in generale l'iperico è considerata una pianta tonica, che dona energia e buon umore.
IPERICO: SCACCIADIAVOLI
Da raccogliere nei giorni solstiziali quando maggiori sono le proprietà medicinali.
Nel Medioevo veniva bruciato nelle case per scacciare gli spiriti maligni e Satana; rametti appesi nelle stalle ed in casa davanti a porte e finestre proteggevano dal malocchio ed impedivano ai diavoli di entrare.
E' impiegato nella preparazione dell'acqua di San Giovanni, rito da compiere la sera del 23 giugno.
Iperico e San Giovanni Battista: questa erbacea è legata al Santo poiché i petali, strofinati, macchiano le dita di rosso perché contengono un succo che, per il suo colore, è detto sangue di San Giovanni: i viandanti che si trovavano a percorrere strade e sentieri la sera della vigilia si proteggevano dalle streghe che andavano ai sabba mettendosi un rametto di iperico ed altre erbe sotto la camicia (aglio, artemisia e ruta).
Le foglie, osservate controluce, si rivelano costellate di ghiandole traslucide che assomigliano a perforazioni, a ferite: questo fece dell'iperico l'erba più adatta a simboleggiare la flagellazione del Cristo.