La cura di un giardino per prendersi cura di noi stessi.

30/04/2021
Il garden terapy, la terapia nel giardino, la cura del giardino, è un'attività che appaga la singola persona, che la mette sullo stesso piano degli elementi naturali, che fa scendere l'individuo dall'effimero piedistallo che ci siamo creati dandogli la possibilità di affondare le mani nella terra, respirandone l'odore umido, che gli concede una pace interiore e con il sistema tutto poiché torna alle origini. E' un prendersi cura di se stessi, dell'Io e del corpo, di rivedere le proprie paure ed i propri fantasmi e della casa comune.
Dunque, curare un giardino è prendersi cura di sé e della casa comune, dunque del pianeta e si cura il pianeta con la quintessenza del pianeta stesso, cioè gli esseri viventi vegetali che maggiormente lo popolano, chiudendo il cerchio.
Il cerchio della vita, dove il cerchio è figura perfetta, mentre noi siamo creature imperfette, incomplete, irrequiete che, in tanti secoli, ancora non hanno trovato le risposte alle domande che ci consumano l'anima, ma nel “tutto” recuperiamo una nostra dimensione, il “tutto” ci dona sostanza e dunque un “perché”. Ecco quindi che coltivare le piante è coltivare se stessi e la parte migliore di noi, è coltivare l'amore per ciò che è bello, utile e comune. Coltivando la bellezza resuscitiamo la parte migliore del nostro intelletto, dando la possibilità al nostro cervello – poco adattatosi alla vita sul pianeta - di riscattarsi dall'oblio e di migliorarsi avendo rispetto della vita in quanto tale, dunque del pianeta tutto e di noi stessi. Se una strada per comprendere noi stessi è coltivare un giardino, cioè la bellezza, il fatto concreto che anche la scienza medica sperimenti terapie contro la depressione o altre patologie come l'autismo, la Sindrome di Down o l'Alzheimer ne è una conferma.
Non siamo soli, siamo parte di un qualcosa che è molto più grande di noi, riavvicinandoci a quel qualcosa ci riappropriamo della nostra essenza, delle nostre sensazioni, delle emozioni che esprimono il nostro modo di vivere, cioè quello di animali pensanti.

Coltiviamo giardini, coltiviamo bellezza, coltiviamo noi stessi.

Partendo da un seme si riproduce l'intero ciclo della vita e così un semplice campo diviene compendio di tutto un mondo, di tutto un cosmo e racchiude in sé tutti i misteri e le certezze, le speranze ed i fallimenti, le alchimie e le leggi fisico-chimiche, il pensiero filosofico, la delicatezza di un petalo e la nostalgia di versi poetici, le pennellate su una tela, il giorno e la notte, l'alba sui crinali delle montagne ed il tramonto che sfuma tra i flutti.

Tratto da "Quando un non luogo diventa giardino" blog Versilia Garden
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